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Emanuele Monti


"In quella circostanza provai un’emozione forte e una nuova consapevolezza, perché una cosa è occuparsi di disturbi alimentari da un punto di vista istituzionale e un conto è toccare con mano il dolore attraverso le testimonianze delle ragazze che lo vivono sulla loro pelle"


 

Sono Emanuele Monti Presidente delle III Commissione Sanità e politiche Sociali della Regione Lombardia.

Nel febbraio 2021 abbiamo approvato una Legge che accende i riflettori su molteplici aspetti. Il primo è senza dubbio il disagio giovanile e all’interno di questo contesto, osservando i fenomeni maggiormente in crescita nella società e nella nostra Regione, ci siamo resi conto che sul tema dei disturbi del comportamento alimentare non solo serviva una risposta più forte, più efficace, ma serviva subito proprio perché i numeri che stavamo monitorando erano drammatici.

In tutta onestà io conoscevo i disturbi alimentari solo superficialmente, quella che poteva essere una conoscenza personale legata alla mia attività istituzionale.

Nel 2019 ho avuto l’occasione di visitare Villa Miralago e ho toccato con mano questa grande sofferenza. Villa Miralgo si trova a Cuasso al Monte, io sono cittadino della provincia di Varese quindi conosco molto bene quel territorio. Di questa struttura si è sempre parlato come luogo di grande eccellenza anche se ogni luogo di cura è inevitabilmente un luogo di dolore.

Sono andato personalmente a vedere con i miei occhi perché questo è anche il mio metodo di lavoro, ritengo sia importante essere qui in Regione Lombardia ma penso sia fondamentale andare sul territorio, incontrare i professionisti e i pazienti.

Organizzai con l’allora Assessore Giulio Gallera e con la Vicepresidente della Commissione Sanità Simona Tironi una visita a Villa Miralago.

In quella circostanza provai un’emozione forte e una nuova consapevolezza, perché una cosa è occuparsi di disturbi alimentari da un punto di vista istituzionale e un conto è toccare con mano il dolore attraverso le testimonianze delle ragazze che lo vivono sulla loro pelle. Senza l’esperienza dell’ incontro si rischia di avere un approccio superficiale, si rischia di non dare la giusta importanza a queste patologie.

La cosa che più mi ha colpito è stato sentire il racconto della sofferenza, parlare con loro mi ha fatto comprendere quando fosse importante agire.

Uscimmo da quella visita, da quel luogo, con la consapevolezza di dover fare immediatamente qualcosa, di doverci impegnare a fondo.


Nel mio mestiere mi trovo tutti i giorni a contatto con la malattia, con la disabilità, con la sofferenza. Ormai sono abituato ad affrontare tutti i giorni situazioni nelle quali l’impegno a fare è fondamentale. Devo dire perchè su questo tema abbiamo trovato una motivazione in più legata al fatto che queste patologie sono sottostimate e questo si va a riverberare anche sulle famiglie. Quello che abbiamo cercato di fare è stato prendere in considerazione la difficoltà per le famiglie nel trovare aiuto, nello spiegare la malattia anche alle persone più vicine, ai parenti, ai propri cari. Parlare di disturbo del comportamento alimentare è diverso che parlare di cancro, eppure parliamo di due malattie che ugualmente possono portare alla morte e in egual modo portano con sè sofferenza e disagio. Purtroppo riguardo al tema del disturbo alimentare c’è molta ignoranza e subentra anche il giudizio, lo stigma, la paura della malattia che tocca la sfera mentale. Questo è stato un ulteriore elemento,una motivazione in più per impegnarci su questa tematica.

Nella Legge approvata ormai un anno fa in Consiglio Regionale l’approccio non è solo dare più servizi o aumentare le risorse. Il tema che abbiamo voluto affrontare è anche la comunicazione, l’informazione e la formazione del personale sanitario in merito a queste problematicheed anche l’aspetto del supporto psicologico alle famiglie.

Questo è un tema culturale e io sono molto contento che il Consiglio Regionale abbia deciso di supportare il nostro percorso legislativo perché il tutto parte dalla Commissione che io presiedo e dall’intento di chi vuole fare da promotore e relatore come è stato per Simona Tironi, ma poi ci si deve confrontare con altri 78 Consiglieri Regionali che devono supportare il progetto. Questa Legge è stata approvata all’unanimità, c’è stato un consenso trasversale, un supporto da parte di tutte le forze politiche e questo è stato un bel messaggio.

Dovrebbe diventare un progetto pilota per tutte le altre Regioni italiane che incontrano enormi difficoltà e credo inoltre che si debba avere un riconoscimento delle nostre strutture d’ eccellenza. Se una struttura come Villa Miralago, o altre sul nostro territorio si trovano ad avere il 60-70 per cento di occupazione di posti letto da parte di cittadini e cittadine non lombardi, questo deve essere riconosciuto. Economicamente il Ministero deve prevedere che si punti su strutture d’eccellenza e che tali servizi siano realmente presenti in tutte le Regioni d’Italia. Non è possibile ignorare gli innumerevoli viaggi della speranza dei pazienti e la conseguente disperazione dei genitori oltre all’impatto sulla vita stessa di questi ultimi, con figli presi in carico lontani da casa con tutte le conseguenze relative ai problemi economici e lavorativi che devono affrontare.

Abbiamo affrontato anche il tema scuola, perché è quella che contempla la fascia più a rischio. E’ il luogo dove devi avere gli strumenti per poter andare ad individuare e ad agganciare in modo precoce la malattia, dove si manifestano i primi campanelli d’allarme che ti fanno capire che c’è qualcosa che non va ed è necessario coglierli.

Nel periodo Covid noi abbiamo approvato due Leggi, una sui disturbi del comportamento alimentare e una sulle dipendenze patologiche che hanno diverse matrici comuni,: il disagio giovanile e la sofferenza psichica. Un punto chiave è lavorare in rete, creare sul territorio una rete che comprenda le strutture sanitarie, i Sindaci, le famiglie, le scuole, la Giustizia e i Tribunali; lavorare in sinergia per riuscire a raggiungere un obiettivo comune in un ambito molto complesso.





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Eleonora

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