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Mario Pozzoli


" Considero Villa Miralago come una famiglia, quando mi trovo in quel luogo provo sempre una grande emozione perché gli ospiti sono i nostri figli, il nostro futuro e abbiamo il dovere di aiutarli a riprendere in mano la loro vita"


 

Sono Mario Pozzoli, imprenditore , Presidente e fondatore di Villa Miralago.

Prima di diventare un centro di cura per disturbi del comportamento alimentare, Villa Miralago era un centro benessere Messegue. Un giorno mi interpellò un mio conoscente chiedendomi di visitare quella struttura proponendomi di aprire un centro per la cura dei disturbi alimentari. Onestamente andai a visitarla per una questione di cortesia nei confronti di questo amico più che per un reale interesse, ma quando vidi Villa Miralago me ne innamorai immediatamente.

Non conoscevo assolutamente nulla in merito a queste patologie e iniziare questa avventura è stato come fare un salto nel buio perché era un settore completamente nuovo per me.

Mi sono informato ed ho cercato persone qualificate per poter affrontare questa nuova sfida, ho avuto la fortuna di incontrare dei partner con un’eccellente preparazione professionale in questo ambito che hanno dato un contributo fondamentale alla realizzazione di questo progetto.

Nella comunità terapeutica Villa Miralago le figure coinvolte nella cura presentano profili diversificati: Psichiatri e neuropsichiatri infantili, medico internista, nutrizionisti, psicoterapeuti, dietisti, educatori, arte terapeuta, chinesiologa, infermieri, OSS. La multidisciplinarietà è un requisito essenziale nel trattamento e nella cura efficace dei DAN.

La direzione della cura, nel centro di Villa Miralago, non si pone come unico obiettivo finale la rimozione sintomatologica dei DAN: l’aumento di peso nell’anoressia nervosa, l’interruzione delle condotte eliminatorie nella bulimia nervosa, la cessazione delle abbuffate nel binge-eating; ma, si orienta verso una totale cura del soggetto dai suoi più profondi aspetti emotivi.


È ormai dimostrato, quanto un lavoro di cura integrato e di comunità, che includa la totalità delle caratteristiche affettive, relazionali e fisiologiche, possa essere il miglior trattamento possibile per arrivare ad una remissione completa e duratura dei DAN.

La comunità, è un porto a cui approdare e da cui salpare, venire e andare, per farsi domande e darsi risposte con il sostegno e la guida di professionisti che non si sostituiscono al soggetto ma lo accompagnano in un percorso di cura senza lasciarlo solo.

Mi occupo di altre attività ma Villa Miralago è quella a cui sono maggiormente affezionato perché vedere le ragazze che rifioriscono con tanta fatica e tanto coraggio mi riempie il cuore.

Il mio primo incontro con queste malattie mi ha investito di una grande tristezza, non dimenticherò mai un ragazzo di 17 anni di Agrigento che entrò in struttura sei anni fa che pesava 26 chili e dopo un anno venne dimesso con un peso di 52 chili. Ricordo la disperazione del padre che qualche tempo fa mi chiamò dicendo che il figlio si era iscritto a medicina e che grazie al nostro aiuto il figlio diventerà medico. Queste sono gratificazioni che non hanno prezzo.

Considero Villa Miralago come una famiglia, quando mi trovo in quel luogo provo sempre una grande emozione perché gli ospiti sono i nostri figli, il nostro futuro e abbiamo il dovere di aiutarli a riprendere in mano la loro vita. Sono convinto che questi ragazzi abbiano un disperato bisogno d’amore, credo che abbiano vissuto situazioni che hanno devastato la loro anima, hanno desiderio di un bacio, di una carezza, di un abbraccio vero. L’abbraccio per me è un linguaggio potente che trasmette calore, coraggio e amore all’altro, è qualcosa che fa star bene.

All’interno della comunità si respira il calore umano, nonostante ci si scontri inevitabilmente con la sofferenza e con il dolore, basta il sorriso di una ragazza per farti sentire l’emozione del calore di una famiglia e questo è il sentimento che provo ogni volta.





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